Teatro Palma mette in scena: "TRA PALCO E REALTÁ"
Ancora una volta l’Istituto Tecnico Commerciale “L. Palma” ha offerto ai suoi studenti un’occasione formativa intensa e speciale. Il progetto culturale-teatrale, fortemente voluto dalla Dirigente Scolastica Cinzia D’Amico, ha coinvolto un gruppo di srtudenti, l’attore-regista Adolfo Adamo, i docenti tutor Lucrezia Laura Cardamone e Pasquale Muoio.
Al termine del percorso laboratoriale di educazione al teatro gli studenti hanno messo in scena lo scorso 12 aprile, nella splendida cornice del Teatro Valente, la rappresentazione teatrale “Tra palco e realtà”. In quell’occasione, nel complimentarsi con l’autore e con gli studenti-attori, la Dirigente scolastica ha ricordato l’importanza del promuovere il pieno sviluppo della persona umana. I discenti sono una pagina apparentemente bianca, da cui far emergere bisogni, da riempire con la penna della cultura. La musica, il teatro, le buone letture rispondono ai bisogni dell’anima e allontanano da cattivi pensieri e cattive compagnie. Molto sottile, quasi evanescente, la linea che divide il vero dall’immaginario, la realtà dalla rappresentazione. “Tra palco e realtà”, atto unico scritto e diretto da Adolfo Adamo, ha visto impegnati sulla scena, insieme all’autore, dodici dei nostri alunni, in uno spettacolo, breve ma intenso, ideato in maniera alquanto insolita come “prova generale” dello spettacolo stesso. Bravissimi gli interpreti, che hanno saputo strappare calorosi applausi nei momenti più toccanti: la poesia di Nelson Mandela, le disquisizioni sulla difficoltà dell’essere giovani, il dover affrontare il mondo con la consapevolezza di essere troppo spesso soli. Velati, ma non troppo, i rimproveri ai genitori, agli adulti, a chi dovrebbe essere di guida e non lo è, o non riesce ad esserlo. Tante le risate per la scena del Cyrano e spassosa la famiglia alle prese con le figlie adolescenti, i loro TVTTTTB, TADB, ti LOVVO, acronimi spesso non capiti, fraintesi, motivo di preoccupazione per chi il telefonino lo compra ai propri figli e poi si lamenta del suo uso esagerato, che crea isolamento e non vicinanza. Splendido il rapporto tra autore e interpreti. Innegabile lo spirito di allegria, di complicità tra i ragazzi che “prima non si conoscevano”, che sono diventati un gruppo. Lodevole l’impegno profuso da tutti: l’autore che ha cucito la parte sulla fragilità e la forza di ciascuno, riuscendo a penetrare la sensibilità di ogni ragazzo, muovendoli alla riflessione, all’introspezione; i ragazzi, che hanno letteralmente assorbito quanto è stato loro offerto, crescendo culturalmente e personalmente. Quante domande sono state rivolte ad Adolfo durante le prove! Le risposte sono arrivate sempre, puntuali, inequivocabili. Solo non eludendo le aspettative è possibile far crescere la voglia di conoscere ancora di più. Grazie Adolfo. Grazie ragazzi.